Storia di Waaban Giizis Ikwe

Storia di Waaban Giizis Ikwe — Donna del Sole dell’Est

Nel tempo in cui le stelle danzavano più vicine alla Terra e gli alberi parlavano ancora con le donne sagge, nacque in una radura silenziosa una bambina dagli occhi profondi come la notte e il sorriso caldo come il primo sole d’estate. La chiamarono Waaban Giizis Ikwe “Donna del Sole dell’Est”, perché venne alla luce mentre il cielo si accendeva di rosa e oro, e gli uccelli cantavano un canto nuovo, mai udito prima.

Waaban non era come le altre bambine: mentre le sue sorelle giocavano con i sassi del fiume, lei sedeva immobile accanto alla vecchia quercia, ascoltando il respiro della terra. Gli anziani del villaggio dicevano che la sua anima era antica, e che era tornata per ricordare ciò che il tempo stava cercando di cancellare.

Fu sua nonna, una guaritrice della nazione Ojibwe, a iniziarla ai segreti delle erbe, ai canti che chiamano la pioggia e alle preghiere che aprono il cuore. Le insegnò che ogni foglia è uno spirito, ogni fiore una medicina, e ogni dolore, un seme che attende di fiorire.

Con il passare delle stagioni, Waaban Giizis Ikwe divenne una donna. La gente veniva da lei quando i sogni si spezzavano o il corpo si ammalava. Non chiedeva nulla in cambio, solo il silenzio del rispetto e il tempo di ascoltare. Con le mani intrecciava rimedi e con le parole, guariva anime stanche.

Aveva una tenda che chiamava Waabanong Waakaa’igan La Casa dell’Alba, lì accoglieva le madri, gli anziani, i bambini inquieti. Non usava parole grandi, ma sapeva guardare. E nel suo sguardo ognuno trovava riflessa una verità dimenticata.

Si diceva che al mattino uscisse a piedi nudi tra l’erba ancora umida, e parlasse con il sole nascente. Le sue labbra sussurravano canti antichi, quelli che solo le anime eterne ricordano. Il cielo la ascoltava. Gli animali si avvicinavano senza paura. E il vento portava il suo nome ai quattro angoli del mondo.

Poi un giorno, come era venuta, scomparve.

Ma non morì.

Diventò un raggio d’alba.

Diventò il primo canto dell’uccello che chiama il giorno.

Diventò memoria viva nei sogni di chi cerca.

Chi ancora oggi sente il bisogno di guarire, se si siede all’alba con il cuore aperto, può sentire la sua voce…

🌿 

Waaban

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